Il Tema: La Città Ideale

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LA CITTÀ IDEALE

Il filo conduttore dei lavori dell’Unesco Creative Cities Conference sarà “La Città Ideale”

Un tema che declineremo secondo i principi di sostenibilità, resilienza, innovazione, cultura, partecipazione, antifragilità.

Lo stesso concetto sarà sviluppato in un’importante serie di eventi, che si terranno prima, dopo e durante la settimana dell’Unesco Creative Cities Conference, animando Fabriano e la regione.

La Città Ideale di oggi

La Città Ideale è stata al centro della riflessione di Fabriano come Città Creativa fin dal 2013, sviluppando i concetti di città-ideale, città-reale e luogo-comune.

Alla Conferenza Annuale, i delegati affronteranno il tema in due declinazioni specifiche:

  • la città antifragile, che rinasce dopo aver subito catastrofi naturali o le violenze dell’uomo.
  • l’innovazione nel saper fare, il connubio tra innovazione e tradizione artigiana, l’impatto della cultura sullo sviluppo economico e la sostenibilità.

Sarà questo filo rosso a legare insieme riflessioni sullo sviluppo urbano sostenibile, arte e cultura.

La Città Ideale e lo Sviluppo Sostenibile

L’Umanità sta cambiando i suoi modi di vivere e convivere a ritmi mai visti nella Storia umana. I cambiamenti climatici, le ristrutturazioni dei mercati e i conflitti interni ed esterni stanno spingendo milioni di persone a migrare in paesi diversi dal proprio. La sfida è costruire nuove forme di coabitazione tra gli abitanti delle città.

Catastrofi umane e naturali, dalle guerre al terrorismo, dai terremoti agli uragani, impongono alle città di riprogettarsi: può essere necessario gestire le ferite emotive e sociali di un conflitto, o ricostruire fisicamente una nuova pianta urbana. Dalla città resiliente, capace di rispondere alle sfide, andiamo verso l’antifragilità, la città che, dopo aver subito dolorose ferite nel suo tessuto, disastri, cataclismi e violenze dell’uomo, si ripensa, che ridefinisce le politiche e i processi di urbanizzazione a servizio dei nuovi cittadini.

Gli attuali modelli di crescita non stanno fornendo lavoro dignitoso, specialmente per i giovani E i gruppi vulnerabili rimangono sempre più emarginati ed esclusi dalla piena partecipazione socioeconomica. Il tema del lavoro diviene dunque essenziale: un lavoro qualificato e stabile che dia dignità e futuro. Un lavoro sempre più basato su innovazione e ricerca e su una nuova economia ambientale, rigenerativa e sostenibile in cui cultura, creatività e servizi alla persona divengono frontiere di occupazione e benessere.

Le grandi metropoli mondiali sono sempre più importanti, alcune contano più dei loro Stati di appartenenza. Allo stesso tempo, fuori dai grandi centri urbani il concetto di periferia e di esclusione si estende a intere regioni, tagliate fuori dai processi di sviluppo globali. Occorre pensare una Knowledge Land di sistemi urbani e rurali, che siano i veri motori della crescita, generatori di nuove comunità, aggregatori di intelligenze, incubatori di innovazione e di “saper fare”.

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